Se si vogliono raggiungere risultati apprezzabili nella riduzione della povertà, occorre abbandonare un modo di concepire l’economia e i conti pubblici in funzione del primato della moneta sulla persona e sulla democrazia e dare, invece, priorità alla sostenibilità del vivere per tutti, alle dinamiche dell’economia reale, fatta di famiglie, aziende, stati.
Tutto il campo riformatore, a partire dal Pd, ha necessità di una discussione che riguardi i capisaldi del suo progetto politico.
Costruire una “coalizione per la domanda interna” che punti a politiche espansive attraverso la riforma della Bce, e che non lasci a M5S e Lega l’intera rappresentanza della classe media. Anche con l’apporto dei cattolici democratici e popolari.
C’è da scommettere che non saranno congressi o il libero esercizio della tanto decantata, quanto snobbata, democrazia interna a dettare la linea di una opposizione che a tutt’oggi non c’è e che si prepara a essere domani quello che le élites globaliste vogliono che sia. A meno che ..
Tre recenti documenti alimentano la discussione: la “Lettera ai Vescovi”, la Nota della Presidenza Cei e la Risposta del vescovo di Ventimiglia ai firmatari della “Lettera ai Vescovi italiani”.
Il Rapporto Italia 2018, con un respiro globale e con una spiccata proiezione al futuro, indica la via da seguire nella costruzione di un nuovo ordine condiviso per superare il divorzio fra sistema decisionale e Paese reale, evitando pericolose involuzioni politico-istituzionali.
di Alberto Mattioli La ripresa economica c’è ma cresce il rancore. Si è rotto l’ascensore sociale e i dividendi della crescita sono per pochi. I cittadini credono sempre di meno ai politici, alle istituzioni e anche ai sindacati. Ma cosa è successo al nostro paese ? Tanti sono i fattori …