Un Paese che vuole ripartire all’insegna della sostenibilità
Per dirla con Bonaccini, il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle regioni, qualcuno voleva la decrescita felice, ma da quando con la grande crisi la decrescita è arrivata, di felici se ne sono visti ben pochi. Ecco allora la necessità di progettare un percorso per uno sviluppo sostenibile che non può che avere una dimensione planetaria. É quanto fatto dall’Onu con l’approvazione nel 2015 dell’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile espressa in 17 Obiettivi (Goals) da raggiungere entro il 2030: debellare fame e povertà, estendere il welfare a livello globale, ridurre le disuguaglianze, utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali e mettere in atto misure sui cambiamenti climatici. Sono solo alcuni di questi 17 goals, che nel loro insieme esprimono quello che Papa Francesco nell’enciclica Laudato Sì ha definito “ecologia integrale”, attenta nel contempo alla gestione intelligente della casa comune del pianeta ed alla dignità ed uguaglianza di tutto il genere umano.
Si tratta di un condensato di buona politica, e di buon senso, che per non rimanere nell’astrattezza dei proclami universali, ha bisogno di incarnarsi nell’azione dei decisori pubblici e privati in tutto il mondo, ed anche con una certa urgenza, visto che i fattori di cattivo sviluppo o addirittura di arretramento delle condizioni di vita di interi popoli e classi sociali non sembrano affatto venir meno. In questa prospettiva va riconosciuto all’Asvis, Alleanza per lo sviluppo sostenibile, il grande merito di esser riuscita ad appena un anno dalla sua costituzione, a far entrare nel dibattito pubblico in Italia i temi dell’Agenda 2030 in modo costante e sistematico per diffondere nella società, nei soggetti economici e nelle istituzioni la cultura della sostenibilità a tutti i livelli. Al punto da guadagnarsi, a conclusione dell’ultima iniziativa promossa dall’Asvis, il Festival dello Sviluppo Sostenibile, l’attenzione dei vertici dello Stato, del presidente della Repubblica Mattarella, di quello della Camera Boldrini, del presidente del Consiglio Gentiloni.
Il premier, reduce dal G7 di Taormina, nel quale si è consumata una divisione sulle questioni concernenti il clima, ha ribadito all’incontro organizzato dall’Asvis a conclusione del suddetto Festival, la volontà dell’Italia, d’intesa con gli altri partners europei di proseguire sulla linea tracciata dagli accordi di Parigi, che non si possono rimettere in discussione anche se a farlo è la nazione più grande dell’Occidente. Ed ha impegnato la presidenza del Consiglio a svolgere un ruolo di coordinamento fra i vari dicasteri per l’attuazione degli obiettivi 2030 e ad effettuare, annualmente una relazione di rendicontazione dei passi compiuti in avanti sul percorso della sostenibilità. Inoltre l’agenda dello sviluppo sostenibile, rilanciata dall’Asvis, costituisce un’iniezione di contenuti che riguardano la vita concreta dei cittadini, alla vigilia di una campagna elettorale che si preannuncia lunga e combattuta. Un antidoto per tutte le forze politiche contro i personalismi e per far prevalere i temi che stanno più a cuore ai cittadini, e da cui dipende il futuro non solo del nostro Paese ma dell’intero pianeta.
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