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Legge elettorale, parte importante di un nuovo riformismo

Con il nuovo clima politico da cui è sorto il governo Monti, che di fatto ha archiviato lo schema della “seconda repubblica”, paiono esserci le condizioni per imbastire una seria proposta di riforma della legge elettorale.
In una fase di sconvolgimento della stessa composizione della società c’è bisogno di ridare una forte rappresentanza ai ceti lavoratori per evitare che il tracollo della classe media trascini con sé anche quello del nostro modello democratico.

Il governo Monti dia prova di pragmatismo

Pur riconoscendo al governo Monti la valida novità della formula politica che lo sostiene, lo stato di fretta e di necessità in cui si è trovato ad operare, e dandogli un convinto sostegno per l’obiettivo che intende perseguire per far ripartire questo Paese, non ci si può esimere dal formulare alcuni rilievi di merito sui singoli provvedimenti adottati nel decreto sulle cosiddette “liberalizzazioni”.

Dal “disarmo bilanciato”, una nuova consapevolezza sociale?

Tempi difficili quellli che stiamo vivendo, ma anche tempi strani, con i toni del dibatito pubblico abbassati e un clima crescente di consapevole attesa. Dopo la dura fase 1, riusciranno la fase 2 e la fase 3 a centrare l’obiettivo di una “equità sostanziale”? Un’occasione di cambiamento anche per la società civile, puntando su un’Italia meno anomala e ingiusta di quella che conoscevamo.

I giorni del rischio

Novità, non lenzuolate. Un diverso approccio al lavoro (oltre Ichino, oltre Tiziano Treu, oltre Tito Boeri). Cose magari riciclate. Ricordate le Partecipazioni Statali prima che imbastardissero in “razza pagana”?
Costruire un riformismo “plurale”: non è questo il “dovere dell’ora”?

Dopo Todi un impegno comune: superare il maggioritario

Il berlusconismo esige certo una risposta sul piano etico e culturale, ma per essere superato implica anche una iniziativa sul piano del modello istituzionale e di quello della legge elettorale.
Il contributo al superamento del maggioritario, per consolidare un bipolarismo fondato sulla diversità dei progetti politici, in questa fase è il miglior servizio che forze diverse di orientamento cattolico potrebbero fare al Paese, senza rimettere in discussione il loro legittimo pluralismo e senza pensare a nuovi partiti.

Da Todi idee per un nuovo bipolarismo

Superare il maggioritario per salvare il bipolarismo che sia reale espressione degli orientamenti dell’elettorato, un nuovo bipolarismo ad alto tasso di rappresentanza dei ceti lavoratori e popolari.
Senza questo maggioritario Berlusconi sarebbe stato poco più di una meteora nella politica italiana.