Se Parigi brucia
La protesta dei gilet gialli in Francia ci anticipa una emergenza democratica che dovremo abituarci presto a fronteggiare, a cui conduce una Ue basata sul mercantilismo tedesco.
La protesta dei gilet gialli in Francia ci anticipa una emergenza democratica che dovremo abituarci presto a fronteggiare, a cui conduce una Ue basata sul mercantilismo tedesco.
Costruzione di muri, nazionalismo, lotta al terrorismo: il nuovo presidente francese incarnerà il programma di Marine Le Pen ma all’ennesima potenza.
Il popolo vuole il cambiamento perché il progetto globalista lo ha dissanguato, gli ha peggiorato o tolto il lavoro e le tutele sociali, gli ha rubato il futuro e la speranza. Di questo si dovrebbe discutere a sinistra anziché solo di primarie, congressi, partiti, scissioni, collegi. Prima che sia troppo tardi.
Significativa è la reazione collettiva della città, che non sembra aver stravolto il proprio stile di vita, nonostante alcune variazioni evidenti.
La nostra democrazia necessita di una drastica terapia ri-costituente prima che la collera porti pericolosamente a ritenerla inutile. Occorre una legge elettorale che pur perseguendo obiettivi di maggiore stabilità recuperi il rapporto con cittadini sovrani e non sudditi.