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Bisogna fare in modo che il voto sia una grande espressione di democrazia, pur nella vivacità della dialettica, e non una sterile occasione di divisione e di scontro di cui il Paese non ha bisogno in questo difficile momento di crisi. E che da lunedì prossimo – qualunque sia l’esito, che andrà accolto con fiducia e senza infondati catastrofismi – avrà bisogno di essere ri-unito per affrontare le tante emergenze del Paese.

La democrazia si ha solo dove c’è corretta informazione

“Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, …

Referendum costituzionale: una scelta consapevole e informata

Ogni cittadino è chiamato personalmente ad esprimere la sovranità popolare. La Costituzione è una cosa seria, che non può prestarsi a tifoserie da stadio pro o contro l’avversario del momento o a fiumi di parole e slogan, che nulla hanno a che fare con essa. Fare della Carta Costituzionale materia del contendere per perseguire scopi di parte è da incoscienti e controproducente. Mentre il 5 dicembre avremo, invece, un Paese diviso, frammentato, attraversato da un’altissima litigiosità politica, che non risolverà i gravi problemi che attanagliano milioni di famiglie italiane.

Legge elettorale, parte importante di un nuovo riformismo

Con il nuovo clima politico da cui è sorto il governo Monti, che di fatto ha archiviato lo schema della “seconda repubblica”, paiono esserci le condizioni per imbastire una seria proposta di riforma della legge elettorale.
In una fase di sconvolgimento della stessa composizione della società c’è bisogno di ridare una forte rappresentanza ai ceti lavoratori per evitare che il tracollo della classe media trascini con sé anche quello del nostro modello democratico.

Un referendum per voltare pagina

Un salto all’indietro il ritorno al mattarellum.
La pietra angolare su cui si costruisce il post-berlusconismo è una nuova legge elettorale che non ricalchi o peggiori i limiti di quella attuale, ma che sia più compatibile con le caratteristiche del nostro sistema politico.
Dal prossimo convegno di Todi può venire un significativo contributo per porre le basi per un nuovo bipolarismo, affrancato dal maggioritario.