Solo un nuovo movimento politico che dimostri che è possibile avere una cultura politica riformatrice e rappresentare i ceti lavoratori e popolari, senza anteporre la moneta alla persona e al lavoro, senza essere neoliberisti e senza appoggiare tutte le guerre d’aggressione dei nostri Alleati, potrà salvare la sinistra dalla scomparsa.
Dal voto del 4 marzo: una nuova forza politica, nel centrosinistra ma non austeritaria, perché il monetarismo che detta le attuali regole delle politiche economiche e di bilancio, è incompatibile con un avanzato programma di sviluppo economico e sociale.
L’Unione Europea ha voluto a tutti i costi l’approvazione del Ceta credendo così di sfidare gli Stati Uniti che stanno affossando accordi commerciali analoghi, come il Tpp e il Ttip: in realtà l’Ue ha assestato un ulteriore colpo alla sua credibilità presso i lavoratori, le piccole e medie imprese, i consumatori e la classe media europea.