Carlo Casini, un sì alla vita nascente

Nei giorni scorsi è scomparso, a 85 anni, Carlo Casini, giurista e magistrato di professione, meglio conosciuto però per essere il fondatore, nel 1980, del Movimento per la Vita nonché esponente di quel cattolicesimo della società civile che, al di là dell’appartenenza politica, rappresenta un importante snodo etico e culturale del nostro Paese.

Un’esistenza, quella di Casini, spesa, senza indugi, per difendere la vita dal suo concepimento. Una prospettiva – la sola veramente umana – che a rifletterci sul serio, liberi da condizionamenti ideologici, costituisce il fondamento stesso del nostro vivere. E questa cultura ha saputo trasporsi in un progetto concreto e reale come i Centri di Aiuto alla Vita: snodo di promozione umana e di difesa del più debole, di quel minuscolo embrione che già anticipa la persona che verrà al mondo. I Centri sono così diventati una rete diffusa sul territorio per tutelare la vita nascente, sostenendo, moralmente ed economicamente, le donne alle prese con il dramma dell’aborto.

Un dramma su cui riflettere senza avvitarsi in improprie contrapposizioni tra laici e cattolici, perchè la difesa della vita non riguarda direttamente la fede ma è invece il primo laicissimo segno, della misura umana di una civiltà. Sarebbe dunque un bene ripensare con maggior ponderatezza al valore della vita umana sin dal quel magico istante in cui essa appare. A volte invece, in certi ambienti culturali che si dicono progressisti, ci si accontenta, un po’ banalmente, di riaffermare in astratto il diritto di scelta della donna senza cogliere appieno le implicazioni di una vicenda nella quale la libertà di decidere, spesso in solitudine, risulta un peso insostenibile.

Ed è proprio pensando a questa sofferenza, ecco l’intuizione – che vide Casini in prima linea – di creare i Centri di aiuto: punti di ascolto, di riflessione, di accoglienza, che hanno aiutato migliaia di bambini a venire al mondo, stando vicino alle donne che in determinate circostanze, si sono trovate ad affrontare una prova tanto difficile. Un mondo di volontariato e di grande generosità al servizio della vita nascente, un prezioso apporto di solidarietà a contatto con le pieghe di nascoste della nostra società che oggi si incrocia con la solitudine e la precarietà di molte donne immigrate.

Questa intensa attività portò Casini anche sul palcoscenico della politica, come deputato Dc e poi come europarlamentare. Proprio in sede europea si fece promotore di un’iniziativa volta al riconoscimento giuridico dei diritti dell’embrione, muovendosi controcorrente rispetto ad altre opzioni culturali che oggi vanno per la maggiore e spesso neppure troppo compreso dal mondo della politica, persino da quello a lui più contiguo. Il suo impegno a favore della vita ha dato lustro alla sua esistenza, rappresentando non già una battaglia – perché non c’era, e non c’è alcun avversario da sconfiggere – ma una bella vicenda umana, civile e sociale. Di tutto questo c’è da essergli grati.

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