A proposito della scuola di Adro, sole delle Alpi e bassa propaganda

di Gian Antonio Girelli *

E ora cosa succederà ad Adro, paese della provincia bresciana salito alla ribalta mediatica per la scuola “marchiata” Lega?

Tutto è avvenuto, l’opinione pubblica provinciale, regionale e nazionale ha protestato, vari rappresentanti istituzionali hanno preso posizione e intrapreso decise iniziative, il sindaco di Adro ha provato a resistere, il Ministro alla fine, ha chiesto che il rispetto della “Scuola”, prima ancora che delle norme, fosse ristabilito, persino i vertici della Lega Nord sembrano aver preso una certa distanza dall’iniziativa.

Tutto è avvenuto.

Meno due cose, a mio giudizio fondamentali.

I simboli, oggetto della protesta, quando verranno rimossi?

In questo caso accanto all’ufficialità dei richiami, è indispensabile la loro attuazione “materiale”, altrimenti si consente ciò che formalmente si condanna.

Ma soprattutto come spiegare ai cittadini di Adro che quello che è avvenuto non è stata una sopraffazione nei loro confronti e verso le loro rappresentanze istituzionali.

E’ in particolare a loro, che durante la mobilitazione svoltasi il 18 settembre non hanno nascosto un certo fastidio, che va con pacatezza detto che nessuno ha voluto invadere il loro Paese, cancellando le loro scelte o frustrando le loro libertà. Semplicemente vi è stato un forte richiamo al rispetto dell’imparzialità e indipendenza dello stato in tutte le sue manifestazioni, a cominciare dalla scuola.

Garantire, specie ai giovani, un libero confronto, la possibilità di formarsi nel rispetto delle convinzioni personali, l’evitare ogni forma di indottrinamento, è un dovere per chiunque sia chiamato a governare. A qualsiasi livello.

Venir meno a questo significa minare il principio fondamentale di libertà dei cittadini, significa porsi al di fuori del nostro impianto costituzionale.

L’augurio è che il sindaco e l’amministrazione di Adro capiscano questo e agiscano di conseguenza, così come i vincitori “morali” della vicenda distinguano questo caso “straordinariamente” grave, dalla normale contrapposizione politica.

Quando si mette in gioco l’essenza del nostro impianto giuridico-istituzionale la reazione “dovrebbe” essere di tutti, il ripristinarla “è” di certo una vittoria di tutti, anche di chi ad Adro ha votato Lega.

* Consigliere Regionale PD

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