Un decalogo per la politica milanese

A fine marzo, una serie di esponenti cattolici ha predisposto un “Decalogo per la politica milanese” che riteniamo interessante sottoporre agli amici che frequentano il nostro sito.

Ovviamente sull’argomento apriamo il dibattito e ogni intervento sarà il benvenuto.


In vista delle elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale di Milano, e in tempi tanto
travagliati e difficili, i rappresentanti di alcuni Enti ed Associazioni espressioni del
mondo cattolico ritengono opportuno manifestare ai candidati principi e priorità
considerati necessari per l’impegno politico. Questi principi e priorità attengono sia il
piano dell’etica personale, sia il piano delle scelte strategiche e costituiscono requisiti
per il perseguimento del bene comune, la costruzione di un sistema di governance
locale realmente partecipata, il recupero della vocazione di crocevia, innovazione e
internazionalità del capoluogo lombardo.
L’Expo è un esempio di banco di prova per una Milano che vuol essere forza propulsiva
per il Paese. Si tratta di un’opportunità che non va sprecata, in quanto comporta la
realizzazione di opere destinate ad essere un investimento sul futuro, un patrimonio di
tutti, un’occasione di crescita culturale e sociale per la cittadinanza intera.
Nella ricerca di un modo nuovo di pensare la città, la cultura della convivenza, la lettura
dei segni dei tempi, la politica come servizio e con l’intenzione di suscitare risposte, tali
principi e priorità sono sintetizzati nel seguente decalogo.
L’impegno politico personale sia ispirato a principi etici quali:
1) Serietà, competenza e trasparenza dell’operato;
2) Coerenza tra vita pubblica e vita privata;
3) Legalità formale e sostanziale, lotta alle inefficienze dell’amministrazione pubblica
e ai vuoti politici, che creano le condizioni per la corruzione e per le infiltrazioni
della criminalità organizzata.
L’impegno politico istituzionale sia orientato a:
4) Ascoltare e rappresentare i bisogni dei cittadini e delle organizzazioni sociali,
produttive, culturali, in particolare dei ceti popolari e delle famiglie, oggi più
esposti agli effetti della crisi, valorizzando i luoghi e le forme in cui la comunità
civile già si esprime in modo ricco e plurale; rendere la città più a misura delle
persone nell’accesso alla casa, nei trasporti, nei servizi sociali; promuovere e
difendere il lavoro, la sua qualità e dignità, luogo di realizzazione personale e di
costruzione dei legami sociali;
5) Ripensare il ruolo del Consiglio comunale, dandogli il giusto rilievo di
rappresentanza della città e assicurando la costante presenza di Sindaco e
assessori ai lavori in aula;
6) Potenziare funzioni e visibilità dei Consigli di zona, in nome di un reale
decentramento;
7) Realizzare un confronto serio con le opposizioni, cercando anche, per quanto
possibile, soluzioni condivise.
L’orizzonte entro cui iscrivere l’impegno personale e istituzionale preveda
strategicamente di:
8) Riscoprire l’antica vocazione ambrosiana dell’accoglienza, dell’attenzione agli
ultimi, della solidarietà, raccordandola con la costruzione di un nuovo welfare;
9) Rilanciare la dimensione europea e internazionale della città;
10) Adottare un’ottica metropolitana come prospettiva dell’ideazione e
dell’azione politica/amministrativa.
Milano, 28 marzo 2011
I firmatari:
Gianni Bottalico presidente Acli Milano, Monza e Brianza;
Luciano Caimi, presidente Città dell’uomo;
Alfredo Canavero, presidente Fondazione Giuseppe Lazzati;
Giorgio Del Zanna, presidente Comunità di Sant’Egidio di Milano;
Marco Garzonio, presidente Ambrosianeum Fondazione Culturale;
Valentina Soncini, presidente Azione Cattolica Ambrosiana;
Alessandra Tarabochia, presidente CIF (Centro Italiano Femminile) Lombardia;

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