Vaccino day: un grande giorno
Ci siamo! E’ scattato in tutta Europa, ed ovviamente anche in Italia, il “Vaccino-day”, giorno nel quale comincia il cammino per uscire dal mortifero tunnel del Covid-19. Partenza in tutta la penisola, per ora, con dosi simboliche: 9.750 in tutto, primo assaggio di quello che, nelle prossime settimane sarà il Piano di vaccinazione nazionale. Da gennaio ad ottobre, quasi 200 milioni di dosi, una lunga maratona volta a coprire almeno 40milioni di italiani per giungere alla cosiddetta immunità di gregge, fissata dai medici ad una percentuale di circa il 70 per cento della complessiva popolazione.
Il calendario delle vaccinazioni interesserà in prima battuta gli operatori sanitari, tanto duramente colpiti dal virus, poi toccherà al personale delle Rsa, agli anziani che sono ospitati in queste strutture e agli ultraottantenni. In primaverà sarà il turno del personale scolastico, delle forze dell’ordine e degli addetti ai servizi essenziali, cui seguirà la fascia di persone che va dai sessanta agli ottanta anni. Poi, a cascata, gli studenti e infine la parte restante della popolazione.
Siamo davanti ad una grandiosa operazione sanitaria e logistica messa in piedi per distribuire le fiale nei 300 siti previsti per il vaccino. Imprescindibile lo scrupoloso rispetto della catena del freddo, poiché il prodotto, almeno quello delle americane Pfizer e Moderna, andrà custodito ad una temperatura di – 70°C. Per far fronte al numero di persone coinvolte saranno assunti 20mila medici specializzandi e per il trasporto e la gestione dei vaccini è probabile si faccia ricorso alle strutture militari.
Nessun obbligo di vaccinazione, tutto all’insegna della volontarietà. Condivisibile la scelta del ministro della Salute, Roberto Speranza, di puntare sul senso civico e la responsabilità delle persone, lasciando libertà o meno di sottoporsi al trattamento. C’è da credere, o almeno da sperare, che, avendo avuto sotto gli occhi la sofferenza provata da molte persone e gli oltre 70mila morti provocati in Italia dal virus, l’adesione sarà massiccia; “oceanica” si sarebbe detto in un’altra epoca. E’ prevista una vasta campagna informativa che spiegherà nei dettagli le finalità della vaccinazione, chiarendo tutti i dettagli, rassicurando gli incerti, fugando quelle paure, troppo spesso amplificate da una certa cultura antiscientifica che negli anni ha preso corpo un po’ ovunque.
La società secolarizzata ha di queste contraddizioni: rifiuta i dogmi della fede per dar poi retta a qualunque sciocchezza venga propalata. Ai credenti sono subentrati i creduloni. E così c’è gente che non comprende l’utilità dei vaccini e quanto essi abbiano contribuito a debellare malattie che un tempo mietevano centinaia di migliaia di vittime. Vi è chi pensa che il tetano o la poliomelite siano scomparsi con la bacchetta magica e non grazie a capillari campagne di vaccinazione. Succederà lo stesso con il Covid. Alla fine, il vaccino sarà risolutivo ed anche questo virus in qualche modo verrà tenuto sotto controllo.
Si sta anche facendo strada la proposta di un “passaporto” per chi ha fatto il vaccino, immaginando a quel punto qualche limitazione, come l’accesso alle case di cura o ad alcuni mezzi di trasporto collettivo, per coloro che, pur potendosi vaccinare, hanno opposto un rifiuto. La salute pubblica val bene qualche restrizione individuale. Tema certamente delicato su cui sarà opportuno fare tutti i doverosi approfondimenti ma, resta pur vero che, dopo tutto quello che è accaduto in termini di morti, è impensabile fare come se niente fosse.
Adesso però diamo tempo al tempo senza addentrarci in discorsi prematuri. Oggi, in questi ultimi scampoli del più difficile anno dal dopoguerra, è tempo di gioire di questo indiscutibile successo della medicina, capace in pochi mesi di mettere in circolazione un vaccino in grado di battere il Covid. Un grande giorno quello odierno: dopo tanti mesi di buio, torniamo a riveder le stelle.
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