Napolitano e i problemi non risolti del Paese
In occasione della Festa della Repubblica, il presidente Napolitano è tornato a proporre importanti riflessioni sul nostro Paese. Dopo una dura campagna elettorale, indipendentemente dagli esiti del voto, chi intepreta un ruolo istituzionale ha il dovere di rappresentare tutti i cittadini.
Per fortuna che c’è Napolitano, perché il nostro premier Berlusconi, per il momento, si preoccupa solo di trovare presunti responsabili per la sua sconfitta alle amministrative.
Il Presidente della Repubblica ha parlato ieri del l’Italia ha compiuto un lungo e travagliato cammino e ha continuato: “Ci siamo sforzati di ripercorrerlo con spirito critico in occasione di un così solenne anniversario, traendone motivi di lucida consapevolezza, di orgoglio e di fiducia. L’Italia è profondamente cambiata, soprattutto da quando è risorta a vita democratica, riacquistando libertà, unità e indipendenza dopo il ventennio della dittatura fascista e la tragedia della seconda guerra mondiale”.
Napolitano ha poi invitato tutti noi a non sottovalutare il peso di problemi di fondo non risolti, di contraddizioni non superate, di squilibri e tensioni persistenti nel tessuto economico e sociale del paese. Ma ha voluto chiudere con una grande testimonianza di fiducia nel futuro di fronte alle sfide mondiali che ci troviamo dinanzi: “Si tratta di sfide che sono dinanzi al nostro paese in quanto tale, ma anche di sfide comuni che l’Europa unita e l’intera comunità internazionale debbono saper raccogliere e vincere insieme”.
Se ascoltati e ben interpretati, i cittadini italiani sanno dare risposte significative. Basti guardare all’entusiasmo con cui ieri sono stati salutati alcuni neo-sindaci di grandi città. La folla accorsa a salutare Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli o Zedda a Cagliari non era composta solo da tifosi, ma da cittadini che credono che si possa, anzi, si debba guardare assieme con fiducia al futuro delle nostre città lasciando alle spalle paure e divisioni.
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