Rapporto Italia Eurispes 2023: reagire alle grandi sfide del presente
Il Rapporto Italia dell’Eurispes, presentato oggi a Roma e giunto quest’anno alla 35a edizione, propone una lettura dell’attuale fase tutta incentrata sulla consapevolezza di non essere in tempi ordinari, e sulla necessità di esercitare, come ha affermato Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes, «responsabilità, singole e collettive, rispetto alle novità e alla portata dei cambiamenti in atto, a livello globale e nelle nostre comunità nazionali e locali»
«I processi di cambiamento geopolitici e geoeconomici – ha aggiunto il Presidente dell’Eurispes – si combinano oggi con gli elementi relativi ai grandi fenomeni e processi di cambiamento in atto da tempo a livello globale». Il riferimento è ai “megatrend”, i grandi processi legati, ad esempio, alla rivoluzione digitale, agli andamenti demografici, ai cambiamenti climatici, ai flussi migratori, alle disuguaglianze economiche, agli squilibri sociali diffusi.
Il presidente Fara ha messo in guardia contro il rischio «di non considerare in modo adeguato le vere sfide del presente e i riverberi che esse avranno nel futuro. Sfide che, appunto, richiedono alle persone e alle comunità il coraggio, la lungimiranza, la responsabilità e la volontà di maturare decisioni finalizzate a intraprendere percorsi di crescita, realmente e profondamente innovativi».
Ma questa presa di coscienza – ha puntualizzato il Presidente Fara – non potrà svolgersi appieno se non avremo anche, insieme al coraggio, la consapevolezza di avere la necessità di ritrovare il dovere di riscoprire i doveri. La nostra Carta costituzionale ben individua quali siano i diritti e i doveri dei cittadini. Nel tempo però a noi sembra che ci sia stata una tensione a delineare in modo più ampio e preciso i contorni di quelli che sono i diritti. Eppure, allo stesso modo dei diritti, i doveri concorrono alla formazione di una democrazia compiuta».
Tra i molteplici aspetti del Paese messi in luce dal Rapporto Italia spiccano i dati rilevati dell’indagine dell’Eurispes per il 2023, il 53,8% dei cittadini indica che l’andamento della economica del Paese nel corso dell’ultimo anno è peggiorato. La pandemia ha portato pessimismo: fino al 2020 prevaleva infatti l’opinione secondo cui la situazione fosse sostanzialmente stabile. Poco ottimismo anche se si pensa al futuro economico dell’Italia nei prossimi 12 mesi, pure se molti sperano nella stabilità: secondo il 31,2% degli italiani la situazione resterà stabile, mentre per circa il 30% peggiorerà, solo per l’8,5% ci sarà un miglioramento e ben il 30,2% non sa o non risponde. Nonostante la percezione di un peggioramento della situazione economica del Paese, il 42% dei cittadini afferma che la propria situazione economica personale/familiare negli ultimi 12 mesi è rimasta stabile.
La spesa che più spesso mette in difficoltà le famiglie è il pagamento del canone d’affitto (48,4%), seguita dalle bollette e utenze (37,9%; +3,5% rispetto al 2022) e dalla rata del mutuo (37,5%), mentre tre italiani su dieci hanno difficoltà a pagare le spese mediche (30,1%; +5,6%). Sul fronte del risparmio solo circa un italiano su quattro afferma di riuscire a risparmiare (24,6%) e il 38,9% delle famiglie è costretta ad utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese. Nelle difficoltà economiche la famiglia d’origine funziona ancora da ammortizzatore sociale (36,8%). Il bisogno di risparmiare ha invece spinto il 29,5% degli italiani a pagare in nero alcuni servizi come ripetizioni, riparazioni, baby sitter, medici, pulizie, ecc., il 28,6% ha dovuto rinunciare alla baby sitter e il 28% al/alla badante. Solo il 22,8% pensa di poter risparmiare nei prossimi 12 mesi.
La maggioranza degli italiani (75,1%), nel corso dell’ultimo anno, ha sperimentato l’effetto dell’inflazione, avvertendo l’aumento dei prezzi in Italia. Gli aumenti più significativi si riscontrano per le bollette, i generi alimentari e la benzina (con oltre il 90% delle indicazioni).
Lascia un commento