L’Italia e l’indice di percezione della corruzione: a quando la svolta?

Mercoledì 5 dicembre è stato presentato, al Circolo della Stampa di Milano, il rapporto 2012 sull’Indice di Percezione della Corruzione, che classifica oltre 180 Paesi del mondo. La presentazione è stata curata da Transparency International Italia. Due dei protagonisti della presentazione – David Del Monte e Nicoletta Parisi – hanno acconsentito a fornirci una sintesi delle novità emerse dal rapporto di quest’anno. E di questo li ringraziamo.

Transparency International Italia ha presentato ieri l’Indice di Percezione della Corruzione (CPI-Corruption Perception Index) elaborato annualmente da T.I. e da quest’anno rinnovato nella metodologia. A presentare il nuovo indice è intervenuta a Milano la coordinatrice dell’area Europa occidentale di T.I., Valentina Rigamonti.

Anche quest’anno l’Italia rimane in fondo alla classifica europea della trasparenza,  al 72° posto su 176 Paesi nel mondo, seguita da Bulgaria e Grecia, con un voto di 42 su 100 (dove 100 rappresenta l’assenza di corruzione). Ai primi posti si confermano i Paesi nordeuropei, Danimarca e Finlandia, e la Nuova Zelanda, con un voto di 90 su 100.

Per interpretare l’esito di tale “rating” viene in aiuto la ricerca pubblicata nel marzo 2012 da T. I.-Italia “NIS – Corruzione e Sistemi di Integrità”, brevemente illustrata da Davide Del Monte in apertura del convegno tenutosi al Circolo della stampa di Milano. Il Report, attraverso un’analisi della trasparenza, della responsabilità e dell’integrità di tredici “pilastri” del sistema Paese, ha messo in luce le principali criticità presenti nel sistema-Italia: opacità normativa e mancata applicazione delle leggi, scarso accesso alle informazioni, deboli sistemi di controllo e uno stato di conflitto tra istituzioni di governance.

La maglia nera per la trasparenza spetta ai partiti politici, come confermato anche da altre fonti: l’Eurobarometro 2012 pubblicato dalla Commissione europea identifica la politica nazionale in Italia  quale  settore meno integro. Proprio ai partiti politici T.I.-Italia si è rivolta nel giorno di presentazione del CPI 2012, con nove raccomandazioni specifiche elaborate tra luglio e settembre con il contributo di Elio Veltri, Nicoletta Parisi, Giuseppe Rossetto, Giuseppe Civati, Umberto Ambrosoli, Lorenzo Segato e Mario De Stefano.

Ai partiti politici che saranno protagonisti delle imminenti elezioni regionali e nazionali e, a più lungo termine, europee si chiede l’aderenza all’art. 49 della Costituzione, che pretende l’adesione ai principi di democrazia per concorrere all’indirizzo politico del Paese: l’adesione a regole che garantiscano una maggiore trasparenza (nei finanziamenti privati e nei rimborsi pubblici, oltre che per redditi e curriculum dei candidati), maggiori controlli interni (istituzione di organi di controllo interni indipendenti ed efficaci e di codici di condotta), regole più precise in ordine al numero dei mandati e degli incarichi, alla gratuità delle consulenze e all’inibizione agli incarichi per i parenti, nonché sanzioni più efficaci (tramite la previsione di precise disposizioni in materia di responsabilità).

Anche il sondaggio svolto internamente da TI-Italia fra i propri soci e sostenitori conferma il giudizio negativo su settore pubblico e classe politica espresso dal CPI. Ritorna tuttavia nel sondaggio, così come nel partecipato dibattito alla fine del convegno, un dato positivo: i cittadini sono considerati i maggiori protagonisti del cambiamento (30% delle risposte nel sondaggio).  L’educazione delle giovani generazioni, come sottolineato dalla Presidente di T.I.-Italia, Maria Teresa Brassiolo, gioca per questo un ruolo chiave nella diffusione dell’integrità. La corruzione non si combatte infatti solo con le leggi. ma soprattutto con la diffusione di una cultura etica, a partire ad esempio dalla reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole.

Davide Del Monte – Nicoletta Parisi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.