Le Agenzie di rating sono declassate
Chi di declassazione colpisce, di declassazione perisce ?! Le Agenzie di rating sono ormai declassate e ben gli sta vien spontaneo dire. I mercati finanziari, gli investitori sembrano ormai relativizzare i loro giudizi, le istituzioni politiche e bancarie contestano ormai apertamente le loro valutazioni. Ennesima controprova l’abbiamo avuta il 10 luglio scorso, il collocamento dei Bot non ha avuto ripercussioni dal downgrading dell’Italia da parte di Standard & Poor’s che ha avuto secche repliche da parte del Ministro dell’Economia Saccomanni, dall’Abi e dal sistema politico in generale.
Certamente in questa perdita di ruolo della agenzie pesa l’ombrello protettivo aperto dalla Bce diretta con fermezza da Draghi pronta ad intervenire per disinnescare qualsiasi tentativo di forti speculazioni volti a destabilizzare i mercati e quindi i paesi dell’Unione in un contesto di grave crisi economica. Insomma o le agenzie di rating recuperano la credibilità perduta o altrimenti si dovrà cercare di fare in altro modo. Come però? Da tempo si discute di creare una agenzia europea (non con capitali privati per evitare di ricadere nei conflitti di interessi) ma senza arrivare a nessuna concreta azione. Il nodo va però affrontato e sciolto perchè comunque la necessità di soggetti terzi che diano giudizi di affidabilità rimane. Certo occorre ammettere con onestà che la nostra confusione politica certamente non aiuta (e non aiuterebbe) nessuna agenzia a valutare il grado di affidabilità del nostro sistema paese. Insomma si ripropone ancora il tema di fare bene i compiti in casa e in questo caso anche in Europa.
Lascia un commento