Fede disincarnata? No, grazie

Con una tempestività degna di miglior causa, la “Padania” sceglie la festività di Sant’Ambrogio per un attacco frontale e sbracato al cardinale arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, accusandolo – con un punto interrogativo retorico – di essere nientemeno che un “imam”.

La Lega ha esaurito da tempo ogni proposta politica. Del resto basta chiedersi cosa distingue un’amministrazione guidata dal Carroccio dalle altre. Nulla. Non varrebbe probabilmente nemmeno la pena di interessarsi di queste uscite se non avessimo il dubbio che esse sono il segnale di una pericolosa tentazione che continua ad affacciarsi nella nostra società,  spingendosi fin sulle soglie delle chiese. La tentazione della semplificazione rozza, che avanza scartando la fatica della ricerca della soluzione più adatta e condivisa al drammatico (ma per certi versi provvidenziale) fenomeno delle migrazioni – che come è noto va ben al di là del casello del dazio di questo o quel comune nostrano.
La Chiesa non faccia politica, grida la Lega (ma, in modo meno urlato, lo dicono anche altri soggetti). Il problema vero però è l’incomprensione degli effetti politici della predicazione evangelica. E questo da duemila anni.

Avete presente cosa significa che Gesù nasce in una grotta perché non c’era posto in albergo? Che significa che alla grotta arrivano solo pastori e Magi stranieri? Che conseguenze avrebbe prendere sul serio le Beatitudini? O sforzarsi di essere Buon Samaritano (ricordate il piano pastorale “Farsi prossimo”?).
La diocesi di Ambrogio, si dice di solito. Ed è vero. Il riferimento al funzionario imperiale acclamato vescovo resta un punto fondamentale. Ma noi vorremmo ricordare che Milano è anche la diocesi di Carlo Borromeo e Giovanni Battista Montini, e che c’è attorno a loro una corona di santi e  beati che presentano modelli difficilmente racchiudibili in una immaginetta. Lo stesso Ambrogino d’oro alla memoria di don Carlo Gnocchi è testimonianza di come la chiesa ambrosiana abbia saputo provvidenzialmente provocare chi si occupa di amministrare la città.

La fede non è disincarnata. Se ne facciano una ragione quelli che predicano i doveri agli altri mentre “giocano” con le regole dei vivere civile e seminano veleno nelle relazioni fra gli uomini e le donne anziché rimboccarsi le maniche e avanzare soluzioni credibili e umane, sostenibili e legali. A Calderoli e “compagni” consiglieremmo anche una attenta lettura dell’intero testo del Discorso di S. Ambrogio. Scoprirebbero che gli attacchi di cui si sono resi protagonisti non hanno francamente alcun appiglio se non quello propagandistico. Ma forse in tempi di campagna elettorale è chiedere troppo.

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