Expo 2015 e Festa del Lavoro: a Milano viene rappresentata la fabbrica del mondo per un’economia più solidale
Noi italiani siamo poeti dell’economia ma l’abbiamo scordato. “La grandezza del lavoro è all’interno dell’uomo” diceva Giovanni Paolo II. E quindi la sue opere ne sono l’espressione tangibile. Bello è infatti il lavoro, bella la materia che viene forgiata, bella è la sapienza che modella le forme e bello è il prodotto che ne scaturisce. Antiche dottrine che i nostri maestri del lavoro tramandano al mondo attuale e futuro. Le nostre comunità sono forti ed autorevoli quando esprimono la propria cultura ed esperienza. Quando sono profondamente integrate con il proprio territorio. Quando il contesto circostante è vivo e vitale. E quando le istituzioni rispettano, salvaguardano e promuovono questo prezioso e unico patrimonio. La nostra Italia è di sorprendente bellezza. Un fascino quotidiano di terre e opere che non vediamo più bene perché forse dato per scontato: l’opificio, la fabbrica, la terra, i saperi dell’ingegno e della fatica che producono manufatti speciali, unici e, per ciò, rari. Fra tradizioni e sviluppi tecnologici. Speriamo che la concomitanza dell’ inaugurazione di Expo con la festa del lavoro ci consenta di riscoprire sapienze, talenti, meriti e bellezze. Un patrimonio straordinario che tanto abbiamo trascurato. La nostra narrazione di chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare riparte da qui. Qui a Milano ove viene rappresentata la “fabbrica del mondo” che mediante il lavoro, nelle sua multiformità di saperi ed espressioni, crea rapporti e scambi di storie, culture ed umanità. La fabbrica del mondo che fa assumere la consapevolezza che l’opera primaria dell’uomo è garantire cibo per tutti nel rispetto dell’ambiente da cui la nostra vita dipende. Terra, acqua, aria e fuoco sono gli elementi naturali vitali da cui noi dipendiamo e che lavoriamo per dare espressione delle nostre capacità e risposte alle necessità. La via della fraternità universale e quindi della Pace passa da qui. Le diverse drammatiche vicende delle migrazioni africane che attraversano il Mediterraneo e dello sconvolgimento del Nepal interpellano le comunità internazionali e tutti noi richiamandoci alla consapevolezza che la solidarietà è criterio fondamentale affinchè lo sviluppo economico sia innanzitutto sapersi prendere cura di tutti. Sappiamo che possiamo fare di più e meglio.
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