Expo, riciclaggio degli imballaggi: una nuova filiera ecologica
I numeri dell’Expo appena inaugurata sono e saranno imponenti: le previsioni parlano di una ventina di milioni di visitatori attesi, a fronte di undici milioni di biglietti già venduti, mentre decine di migliaia di persone hanno già affollato i padiglioni della manifestazione nei primi giorni di apertura. A fronte di un simile afflusso e delle necessità espositive, saranno necessari milioni di tonnellate di rifornimenti, in gran parte alimenti destinati al consumo e alla vendita, ma non solo. Una quantità enorme di merci che, a loro volta, necessiteranno di un volume di imballaggi più o meno analogo per confezionarle e trasportarle. Un aspetto della gigantesca kermesse che, sebbene poco evidenziato dai mass media, rappresenterà un problema tutt’altro che secondario da gestire, per tutta la durata della manifestazione e anche oltre. Per fortuna, gli addetti ai lavori ci hanno pensato tempestivamente, mettendo in piedi un programma ad hoc in collaborazione col Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), che figura fra gli “Official Supporter” dell’evento.
Le previsioni stimano una media di rifiuti urbani e assimilati di 70-80 tonnellate nei giorni feriali, destinate quasi al raddoppio nei festivi, per un totale di 17.000 tonnellate nei sei mesi di apertura. Una quantità imponente, che andrà gestita in maniera appropriata, a partire dal livello informativo-culturale, peraltro in linea con la filosofia dell’Expo: è prevista un’ampia dotazione di pannelli e materiali esplicativi volti a incentivare la raccolta differenziata, rivolti non solo ai visitatori, ma agli stessi operatori, affinché contribuiscano al raggiungimento di una soglia di differenziazione auspicata almeno al 70% della massa totale. Questo consentirà di avviare al riciclo o al compostaggio grandi quantità di materiali altrimenti destinati a finire nell’indifferenziato, ovvero in discariche e inceneritori. I materiali da differenziare andranno suddivisi come di consueto fra carta e cartone, vetro, plastiche, metalli e organico (quest’ultimo comprensivo di scarti di cibo e prodotti monouso in materiale compostabile, cioè piatti, bicchieri e posate in Materbi o simili). Il risparmio di materie prime e i vantaggi ambientali garantiti da queste buone pratiche verranno evidenziati tramite dei “contatori ambientali” che quantificheranno parametri quali la riduzione di anidride carbonica emessa, la quantità di rifiuti non avviata in discarica (suddivisa per categoria), quella di materiale recuperato e il risparmio idrico ed energetico. L’informazione sarà capillare e puntuale, con l’obiettivo di migliorare al massimo la differenziazione, minimizzando la presenza di elementi estranei, e con un occhio attento alla sensibilizzazione delle nuove generazioni, con iniziative dedicate ai più piccoli. Per rendere tangibili gli effetti di una corretta politica di gestione dei rifiuti, è prevista l’installazione di panchine realizzate con materiali riciclati. Iniziative che sposano la linea di sostenibilità che dovrebbe essere alla base della manifestazione, contribuendo sia alla responsabilizzazione dei singoli verso le tematiche ambientali e le buone pratiche, che a fornire un modello di riferimento per le prossime Esposizioni e per i grandi eventi in generale. Fondamentale risulterà quindi la collaborazione dei visitatori, che si stima contribuiranno a generare poco meno della metà dei rifiuti, e degli operatori stessi, che ne produrranno la quantità maggiore.
Va sottolineato che la corretta gestione della raccolta differenziata e la successiva filiera del recupero e del riciclo non rappresentano solo una mera preoccupazione ambientale, sebbene importantissima, ma anche un’opportunità economica e occupazionale: in quindici anni di attività, il CONAI stima di aver prodotto oltre 15 miliardi di utili per il sistema-paese, arrivando a occupare 37.000 addetti su tutta la filiera operativa.
Dal punto di vista quantitativo, oggi la raccolta differenziata degli imballaggi vanta una percentuale prossima all’ottanta per cento, risultato che ha permesso di ridurre considerevolmente le emissioni di CO2, garantendo anche risparmi energetici sostanziali, oltre a evitare la necessità di ulteriori discariche sul territorio. Risultati importanti, che dalla raccolta urbana si spera ora di traslare con successo all’Expo, dove potrebbero generare o potenziare la sensibilità ecologica dei milioni di partecipanti e contribuire alla diffusione di pratiche buone sia per l’ambiente che per l’economia e l’occupazione, con ricadute estremamente positive per l’intero Paese.
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