Povera sinistra, su pace e lavoro scavalcata anche da Trump

Dietro folli progetti di costruzione di muri, e toni ringhiosi e ai limiti della xenofobia ed a tanto, tanto folclore, misto alla rabbia di una classe media che sprofonda nella povertà a causa di anni di dissennato militarismo e dello strapotere delle banche d’affari, dalla convention del Gop di Cleveland emergono innegabili svolte. Due in particolare: la fine sostanziale della Nato e la fine della festa per i grandi speculatori di Wall Street con il ripristino della Glass-Steagall Act ed il contrasto alle delocalizzazioni che depauperano il mercato interno del lavoro, e la cancellazione di progetti come il Ttip.

E c’è innanzitutto la buona notizia per la pace nel mondo, che suona come un de profundis per il terrorismo “islamico”: la conversione degli Usa, nel caso di vittoria di Trump, al multipolarismo. Gli Stati Uniti con i repubblicani al potere, finirebbero di alimentare guerre, terrorismo e destabilizzazioni nell’Europa dell’Est e nel Vicino Oriente e si siederebbero al loro posto al tavolo delle grandi potenze su cui grava l’onere della governance globale. Non è un caso che i neoconservatori, fautori dello scontro di civiltà, che capeggiano il partito della guerra infinita per affermare l’unilateralismo militare e finanziario contro l’eurasia, stiano sostenendo la Clinton.

L’establishment europeo, Regno Unito a parte, non fa altrettanto, cioè esita ancora a collocare l’Unione Europea nel quadro multilaterale, ed a optare per il lavoro e l’economia reale abbandonando l’agenda dettata dalla speculazione finanziaria che sta facendo sprofondare l’Europa in una terribile depressione. Talmente assuefatta com’è ad obbedire a Washington, l’Ue aspetta di ricevere ordini dal nuovo, o dalla nuova, presidente.

Drammatica e disastrosa la situazione della sinistra nostrana ed europea. Mentre irride e si spaventa, non senza qualche ragione, per il nuovo corso repubblicano, il campo riformatore, su temi chiave che hanno dirette conseguenze sulla vita del popolo e dei lavoratori, rischia seriamente di farsi superare a sinistra da uno che astutamente recita la parte del balordo della politica, come il tycoon newyorchese.

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