Martini, l’ascolto e il dialogo

A quattro anni dalla morte del cardinal Carlo Maria Martini, avvenuta il 31 agosto 2012, la sua eredità spirituale per il futuro della Chiesa e della comunità civile appare immensa ed attualissima.

Il motto del cardinal Martini era Pro veritate adversa diligere – come ricorda padre Carlo Casalone, presidente della Fondazione Carlo Maria Martini – cioè affermare la verità anche quando non torna a proprio vantaggio… Ma il motto indica soprattutto come l’ascolto profondo e attento delle ragioni dell’altro sia determinante nella ricerca della verità.

Il card. Martini è unanimemente considerato maestro di dialogo, alla base del quale però egli poneva questo primato dell’ascolto. Un ascolto vero della persona e delle ragioni dell’interlocutore che traspariva cento nei dialoghi istituzionali, ecumenici, interreligiosi, con il mondo impropriamente definito “laico” con iniziative quali la “Cattedra dei non credenti”, ma soprattutto nel rapporto personale, unico che egli sapeva instaurare con ciascuna persona; il contrario della massificazione imposta dai cliché mediatici. Una caratteristica che appariva negli incontri pubblici in cui amava più ascoltare che parlare, e nel rispondere ad ogni interlocutore gli si rivolgeva sempre per nome. Insomma, Martini maestro di dialogo in quanto maestro di ascolto.

L’altro aspetto decisamente fuori dal comune era la sua capacità di essere nel cuore dell’attualità proprio perché inattuale, con il cuore e lo sguardo sempre rivolti al Trascendente, ad interpretare da insigne studioso della Sacra Scrittura il codice di comunicazione di Dio nelle vicende storiche. Le sue parole mantengono una straordinaria attualità proprio perché non sono mai state appiattite sull’attualità. I suoi interventi conservano questa poliedricità: hanno saputo essere significativi sul momento, lo sono per noi e verosimilmente lo saranno per molte generazioni future.

La Rai lo ha definito “profeta del Novecento” nel titolo del documentario su Carlo Maria Martini, che trasmetterà su Rai Storia il 6 settembre prossimo alle 21.30, nell’ambito della serie “Italiani”.

Il documentario, a cura di Antonia Pillosio e Giuseppe Sangiorgi ricostruisce la vita, il messaggio e l’eredità spirituale di Martini, dagli anni degli studi biblici e del Concilio Vaticano II ai suoi primi passi come arcivescovo di Milano fino a Gerusalemme, dove si ritirò alla fine del suo ministero pastorale per dedicarsi allo studio della Bibbia.

Inoltre è appena uscito il secondo volume, edito da Bompiani, dell’Opera Omnia di Martini, I Vangeli, che raccoglie le meditazioni del Cardinale sui quattro Vangeli tenute in occasione degli Esercizi Spirituali.

Nell’anno del Giubileo della Misericordia le parole del Card. Martini ci aiutano a guardare in una prospettiva nuova e più feconda alle sfide del nostro presente.

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