Siamo pronti all’Industria 4.0?

Il tuo piano degli investimenti per il 2017 è pensato in ottica 4.0? Gli incentivi fiscali possono essere una leva importante, il management deve pensare in modo innovativo e competente, l’accesso ai finanziamenti può e deve essere pensato per tempo.

Non esiste ancora una definizione esauriente del fenomeno Industria 4.0, ma gli analisti tendono a descriverla come un processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Nel recente rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo. 1) l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. 2) una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. 3) l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata, come la possibilità di migliorare le proprie prestazioni sul lavoro. 4) passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

Ma non solo Industria 4.0, ma anche Agricoltura 4.0. E’ notizia di questi giorni che probabilmente già dal 2020 verrà messo sul mercato un trattore che si sposta da solo, senza operatore a bordo. Nessuno in cabina: primo e unico al mondo, una macchina intelligente, che ragiona. Riceve i dati metereologici satellitari e può prendere una decisione. “Se il temporale sta arrivando e il trattore sta seminando, può decidere di fermarsi e aspettare che passi. O accelererà per portare avanti il lavoro prima che sia obbligato a cessarlo, a causa del maltempo – sottolinea Antonio Marzia, ingegnere, responsabile dell’automazione del nuovo trattore intelligente del marchio Case Ih, gruppo Cnh Industrial. Prenderà la sua decisione in funzione della migliore produttività possibile”.

Secondo l’Istat, a dicembre 2016 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell’1,4% rispetto a novembre. Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2016 la produzione è aumentata dell’1,3% rispetto al trimestre precedente.

Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2016 l’indice è aumentato in termini tendenziali del 6,6% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di dicembre 2015). Nella media del 2016 la produzione è cresciuta dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’indice destagionalizzato mensile presenta variazioni congiunturali positive in tutti i raggruppamenti; aumentano i beni intermedi ( +2,0%), i beni di consumo (+1,5%), i beni strumentali (+1,2%) e, in misura più lieve, l’energia (+0,7%).

In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano una marcata variazione positiva nel comparto dell’energia (+11,9%); aumenti significativi segnano anche i beni intermedi (+7,8%) e i beni strumentali (+7,3%) mentre un aumento più contenuto registrano i beni di consumo (+2,3%).

Per quanto riguarda i settori di attività economica, a dicembre 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+14,9%), della fabbricazione dei mezzi di trasporto (+12,2%) e della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+11,9%). Diminuzioni si registrano soltanto nei settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-4,1%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati
(-0,6%) .

Secondo il Piano nazionale Industria 4.0 (2017 – 2020), l’espressione Industria 4.0 è collegata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. Resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, questa nuova rivoluzione industriale si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines).

Industria 4.0 richiede soluzioni tecnologiche per: ottimizzare i processi produttivi; supportare i processi di automazione industriale; favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita, gestione integrata della logistica in rete e interoperabilità dei sistemi informativi. I principali paesi industrializzati si sono già attivati a supporto dei settori industriali nazionali in modo da cogliere appieno quest’opportunità. L’Italia ha sviluppato un “Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020” che prevede misure concrete in base a tre principali linee guida: operare in una logica di neutralità tecnologica, intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali, agire su fattori abilitanti. Precursore in questo settore è sicuramente il Piemonte. Nei giorni scorsi è stato presentato dall’Unione industriale di Torino, davanti a più di 500 aziende, il primo Digital Innovation Hub, cui ne seguiranno una quindicina in tutta Italia. Una piattaforma per la digitalizzazione delle imprese sulla base delle direttive del piano governativo Industria 4.0. Per neo presidente dell’Unione Industriale, Dario Gallina, “si tratta di un passaggio fondamentale per consentire alla nostra manifattura e ai nostri servizi di restare competitivi a livello internazionale e al passo con i tempi. Nello stesso tempo, riteniamo possa essere la leva principale per dare una spinta all’insù ad una curva di crescita dell’economia che langue a livello dello ‘zero virgola’”. Per riuscire in tutto ciò, l’approccio deve essere globale; il business aziendale va ri-visto complessivamente, in un’ottica digitale. I vantaggi che ne possono derivare sono consistenti, le prospettive di sviluppo enormi. “Le tecnologie digitali sono in grado di accrescere l’efficienza delle imprese, migliorare la flessibilità e la capacità di risposta alle esigenze di customerizzazione dei prodotti, nonché realizzare una migliore integrazione fra beni e servizi”.

Per il responsabile del Digital Innovation Hub, Franco De Regibus, si punta a sensibilizzare e supportare tutte le aziende del Piemonte nell’accesso agli strumenti di finanziamento pubblici e privati e nella pianificazione degli investimenti, oltre a sostenerle nella crescita con un’attività di mentoring, indirizzarle verso i Competence Center, i laboratori e i centri di ricerca e nei rapporti con altri hub europei, tramite interventi integrati, in grado di avvicinare all’impresa nuovi asset tecnologici per riformulare il suo business in chiave digitale. Per Elio Catania, numero uno di Confindustria Digitale “non si tratta più di parlare di tecnologia ma del ridisegno dell’economia del Paese per sostenere la competitività del nostro tessuto impresa. Negli ultimi 12 mesi molto si sta finalmente muovendo, ora occorre che questa logica penetri nel tessuto industriale italiano, che è fatto di filiere e di brand. Senza perdere tempo, perché gli altri paesi stanno correndo”.

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