Mario Avagliano, Marco Palmieri: L’Italia di Salò
Tra l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio che segnò anche il rovesciamento delle nostre alleanze, al 25 aprile 1945, momento dell’insurrezione contro il nazifascismo, l’Italia visse i 18 mesi più terribili della storia unitaria. La nostra penisola si trovò divisa in due: nel Mezzogiorno, la monarchia sabauda con il governo guidato da Pietro Badoglio; al nord la Repubblica sociale, fedele alla Germania con un fascismo sempre più estremista ridotto a servire i nazisti. Nell’Italia sotto il giogo nazista si sviluppò la Resistenza e nella lotta partigiana trovarono spazio giovani di diverse sensibilità politiche accomunate dalla volontà di un riscatto nazionale e dal desiderio di riconquistare la libertà.
Vi fu però anche una parte di italiani che preferì aderire alla nuova repubblica neofascista e il libro di due storici, Mario Avagliano e Marco Palmieri, “L’Italia di Salò” (edizione Il Mulino), compie un’attenta ricognizione delle ragioni e delle motivazioni che indussero verso questa scelta. Gli autori esaminano dunque il contesto e le diverse fasi che caratterizzarono questa esperienza. Una vicenda dura e feroce come poche altre, con stragi e violenze, in una sorta di guerra civile che divise il Paese. Molti italiani, in ogni caso, sentirono di trovarsi nel giusto schierandosi dalla parte di questa repubblica, dominata dai tedeschi, zeppa di richiami socialisteggianti, con la velleità di riportare riportando il fascismo alle sue origini. Quello, secondo i suoi adepti, che ancora non si era compromesso con la monarchia e le forze conservatrici, che poi, alla fine, tradirono la patria proprio nel momento più difficile. Molti i giovani che risposero a questo appello patriottico, per un malinteso senso dell’onore e di fedeltà all’alleato germanico. D’altronde era una generazione cresciuta ed educata sotto il fascismo e per molti esso rimaneva ancora il solo orizzonte possibile.
Il libro svolge una disamina dei diversi aspetti del regime di Salò, tra le sue molteplici articolazioni (Guardia nazionale, brigate nere, ecc…), spesso in conflitto. Una panoramica che ci permette di conoscere più approfonditamente questo pezzo della nostra storia, provando a comprenderne la cause che lo produssero e la portata che ebbe negli anni successivi, a liberazione avvenuta. Merito degli autori è una ricostruzione scrupolosa dell’intera vicenda, senza proferire condanne preventive né, per contro, dar spazio a qualsiasi esaltazione ideologica o resipiscenza nostalgica. Sia il lettore a giudicare i fatti e, d’altronde, la storia parla chiara, su chi combatteva per la libertà e chi era asservito alla tirannia.
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